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Indice dell'articolo

  1 - La Giulia diventa anche 1300

  2 - Il motore


La Giulia diventa anche 1300

Nel 1964 la Giulia TI viene affiancata dalla Giulia 1300.


L’11 Maggio 1964 a Monza viene presentata la sorella minore 1300. Identificata semplicemente come Giulia 1300 si differenziava dalla TI per i soli due gruppi ottici anteriori. Le coppe copriruota perdono la modanatura nera, come pure è sparito il fregio cromato sugli indicatori di direzione laterali e sul cofano.
Internamente il sedile anteriore unito è sostituito da due sedute separate. La Giulia perde quindi l’omologazione per 6 persone come la TI.




Il motore

Numero e disposizione cilindri: 4 in linea
Cilindrata: 1290 cc
Alesaggio e corsa: 74 x 75 mm
Rapporto di compressione: 8.5:1
Testa cilindri: in lega leggera, smontabile, camere di scoppio emisferiche
Numero e posizione valvole: 2 per cilindro in testa inclinate a 80°
Potenza massima e regime: 78 cv DIN (89 cv SAE) a 6000 giri/min.
Coppia massima: 10,4 Kgm DIN a 4700 giri/min.
Accensione: a spinterogeno con anticipo automatico centrifugo e correttore pneumatico
Distribuzione: doppio albero a camme in testa
Comando distribuzione: doppia catena silenziosa anteriore e ingranaggi
Raffreddamento: a liquido a circolazione forzata e parzializzata da termostato e radiatore (capacità, 7.5 litri)
Alimentazione: 1 carburatore verticale doppio corpo Solex C 32 PAIA 7, filtro aria a secco, pompa carburante meccanica
Lubrificazione: a circolazione forzata con filtro a cartuccia a cambio rapido (olio 5.75 Kg)



Trazione: posteriore
Frizione: monodisco a secco, comando a pedale
Cambio: sincronizzato a 4 marce e retromarcia, comando a leva centrale, rapporto di riduzione finale 9/41
Albero di trasmissione: in due sezioni con 2 giunti cardanici ed 1 elastico, coppia conica ipoide Freni: a disco Dunlop sulle 4 ruote, comando idraulico, freno a mano posteriore
Pneumatici: 155-15 (1969: optional 165 SR 14 con 10 mm di riduzione delle carreggiate)



       

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