Tutti i Forum  03 - Le Alfa storiche  Alfa 75, Alfa 90, SZ  Dossier Alfa Romeo SZ

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Era il 1989 e da tempo ormai la Casa milanese non produceva più in piccola serie delle supercar, quelle stesse vetture che, accanto a quelle prodotte di serie, portarono fama e gloria alla casa del Biscione vincendo un po' ovunque sulle piste di tutta Europa. Si trattava di una scelta rischiosa, ma gli anni difficili sembravano definitivamente passati, con l'acquisizione del marchio da parte della Fiat tre anni prima e con una grande ristrutturazione in atto. L' inizio delle consegne nel 1990 delle prime "SZ" fu l'inaspettato segno di un felice ritorno alle origini, segnalato da una sigla di identificazione che era la medesima della bellissima coupé della metà degli Anni Cinquanta, la 1900 SSZ coupé, e di alcune "Giulietta" successive. [b]2- Gli interni[/b] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003131_SZ_02.jpg[/img][br][size=1] 11,12 KB[/size=1][/center] Come in tutte le sportive anche nella SZ si faceva un po' fatica a entrare: una volta seduti, si apprezzava il cruscotto, realizzato in fibra di carbonio e studiato avendo a mente il quadro di comando delle vetture prototipo.[br] [br] La strumentazione, di stile classico e ben leggibile, comprendeva sette indicatori circolari, tra cui anche un orologio, collocato tra il contachilometri (con ottimistico fondoscala a 280 Km/h) e il contagiri. Piacevolissimo il volante, ben sagomato, di corretto diametro e gradevole a vedersi. [br] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003220_SZ_03.jpg[/img][br][size=1] 7,62 KB[/size=1][/center] ll difetto più evidente era la conformazione del sedile, caratterizzato da una modesta capacità di trattenimento e in più rivestito di una pelle piuttosto scivolosa. Omologata solo per due persone, la "SZ" offriva nella parte posteriore uno spazio sufficiente a trasportare due valigie. Nel complesso l'abitacolo risultava abbastanza scarno come si addice ad una vettura da corsa, dove si bada più alla funzionalità che all'eleganza.[br] [br] [b]3- Lo stile[/b] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003344_SZ_04.jpg[/img][br][size=1] 7,74 KB[/size=1][/center] Grintosa e spregiudicata nelle forme, la nuova SZ, frutto anch'essa dell'estro di Zagato, sembrava studiata con il preciso scopo di stupire, nel bene e nel male. [br] Noi ci limitiammo a rilevare come alcuni particolari fossero curatissimi. [br] [br] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003426_SZ_05.jpg[/img][br][size=1] 9,98 KB[/size=1][/center] L'alettone posteriore, per esempio, in fibra di carbonio e molto simile anche al tatto a quello delle vetture da corsa, o la particolarissima e unica, nel panorama di allora, fanaleria anteriore. I due specchietti retrovisori erano un voluto omaggio a quelli della Ferrari "GTO".[br] [br] Inesistente il bagagliaio posteriore, interamente occupato dal "ruotino" di scorta. La curiosa ed originale linea a cuneo si sposava comunque bene con le dimensioni compatte di questa coupè a due posti, con carrozzeria portante realizzata in vetroresina. La visibilità posteriore era inevitabilmente ridotta, complice l' alettone, e anche quella laterale era penalizzata da una linea di cintura estremamente alta.[br] [br] L' Alfa Romeo "SZ" era equipaggiata di serie con pneumatici Pirelli "P Zero", omologati per velocità superiori ai 240 Km/h. Pur vantando ottime doti di aderenza, grazie al battistrada asimmetrico suddiviso in tre aree distinte, questi pneumatici non compromettevano eccessivamente la silenziosità e il comfort di marcia.[br] [br] [b]4- La tecnica[/b] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003618_SZ_06.jpg[/img][br][size=1] 8,57 KB[/size=1][/center] La struttura di base della "SZ" ed i suoi principali organi meccanici derivavano dalla "75 3.0 V6". Pianale, motore e gruppi delle sospensioni in particolare erano quelli della potente berlina, anche se ciascuno di essi venne rivisto alla luce di specifiche esigenze.[br] Il pianale venne irrigidito mediante pannellature sintetiche incollate alle parti metalliche, e il motore fu potenziato con nuovi condotti di aspirazione e scarico lucidati e nuovi alberi a camme. La potenza passò così dai 197 cavalli della "75" ai 207 della "SZ". [br] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003724_SZ_07.jpg[/img][br][size=1] 6,29 KB[/size=1][/center] Il motore catalizzato veniva alimentato mediante un sistema di iniezione elettronica Bosch Motronic ML 4.1 con sensore di detonazione. Profonde le modifiche alle sospensioni rispetto alla "75": anteriormente le barre di torsione sono state sostituite con molle elicoidali, mentre sul ponte posteriore le molle elicoidali sono state poste coassialmente all' ammortizzatore. L' impianto frenante a quattro dischi non venne dotato di ABS per garantire al guidatore il totale controllo sulla frenata. [b]5- Su strada[/b] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003824_SZ_08.jpg[/img][br][size=1] 16,94 KB[/size=1][/center] Dimensioni compatte, trazione posteriore, grande agilità, incredibile precisione di traiettoria. La "SZ" era tutto questo, accompagnata da un motore trattabile ad ogni regime e sempre disponibile a spingere con forza.[br] [br] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003855_SZ_09.jpg[/img][br][size=1] 9,61 KB[/size=1][/center] L' aspetto più pregevole era indubbiamente la tenuta di strada. La corretta distribuzione dei pesi e la bontà del progetto, basato sulla comprovata esperienza nelle competizioni delle "75 Turbo", rendeva la "SZ" terribilmente sicura anche per i guidatori meno esperti.[br] [center][b]Immagine:[/b][br][img]/Public/data/Bobby/200851003946_SZ_10.jpg[/img][br][size=1] 9,68 KB[/size=1][/center] Dotata di un' ottima stabilità, faceva apparire quasi sottodimensionato il pur ottimo motore a sei cilindri, già potenziato rispetto all' unità base montata nelle "75" e "164". Efficace lo sterzo ad irrigidimento progressivo, leggero in manovra, preciso in velocità.[br] [br] Buono anche il cambio, montato posteriormente e caratterizzato da innesti secchi e precisi, anche se la quarta e la quinta risultavano troppo lunghe e difficilmente sfruttabili sul misto. Una curiosità: vista la limitata altezza da terra, si poteva "alzare" di circa mezzo centimetro la vettura attraverso un comando interno che agiva sugli ammortizzatori, al fine di poter superare gli ostacoli più alti. Coupé dalla fortissima personalità, la "SZ" risultava molto divertente da guidare e, grazie alla impeccabile tenuta di strada, permetteva di tener a bada sul misto vetture ben più potenti. [br] [br] [/quote]    Allega file   Clicca qui per inserire la tua firma nel messaggio.