che l'Ing. Coppini abbia un po' il dente avvelenato con il Gruppo Fiat non è un mistero, ma secondo me ha colto nel segno in pieno. Ed è purtroppo la realtà.
Vedremo! Però penso che considerazioni come le sue non siano sfuggite agli analisti e ai sindacati americani. O hanno preso una cantonata bestiale, o hanno intravisto possibilità di successo, su questo non ci piove.
Ma infatti agli analisti americani così come ai sindacati interessa l'andamento di Chrysler che ora dopo aver toccato il fondo è in crescita grazie guarda caso al lancio di nuovi modelli. Per quanto riguarda Fiat non capisco come possa essere competitivo un marchio generalista che ha un listino con meno scelta di certi marchi premium e con modelli che ormai sono alla fine del loro ciclo vitale.