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Alfa Romeo MiTo

Anno: 2008
di: Roberto Petrini    Pubblicato il 29/11/2009    (Letture 5691)

L'Alfa Romeo MiTo è un'automobile prodotta dalla casa automobilistica italiana dell'Alfa Romeo dal 2008. Il nome MiTo è stato assegnato dall'azienda al progetto Junior, il cui codice di fabbrica è ZAR 955.

L'Alfa Romeo MiTo è un'automobile prodotta dalla casa automobilistica italiana dell'Alfa Romeo dal 2008. Il nome MiTo è stato assegnato dall'azienda al progetto Junior, il cui codice di fabbrica è ZAR 955.

Alfa Romeo Mito
Lunghezza 4.060 mm
Larghezza 1.720 mm
Altezza 1.450 mm
Passo 2.510 mm
Peso da 1.080 a 1.205 kg
Stelle Euro NCap 5


Il contesto

Alfa Romeo Mito

La MiTo è una vettura compatta a due volumi, che utilizza l'architettura meccanica della cugina Fiat Grande Punto, con la quale condivide alcuni motori, fra i quali il 1.4 T-jet benzina da 155 cavalli della versione Abarth, anche se il risultato complessivo è stato differenziato grazie al design frutto di Juan Manuel Diaz del Centro Stile Alfa Romeo di Arese, chiaramente ispirato alla 8C Competizione. Questo modello, a trazione anteriore, si posiziona nel segmento di mercato B premium.

L'auto ha vinto alcuni premi fra cui l'Auto d'Europa 2009, elargito dall'UIGA e il premio Auto più bella del 2008 eletta dai lettori de La Repubblica.

L'impronta stilistica è decisamente sportiva; è caratterizzata da una linea aggressiva e pronunciata nelle forme che viene però addolcita dai gruppi ottici anteriori di forma circolare che richiamano la fuoriserie 8C di casa Alfa Romeo, come anche la scelta del colore rosso al momento delle foto ufficiali; il lunotto perde il classico disegno a V presente nelle ultime berline compatte Alfa Romeo come le Alfa 147 e Alfa 145 per adottare una nuova linea molto tesa, che segue le bombature della porta bagagliaio.

I gruppi ottici posteriori sono racchiusi in un disegno perfettamente circolare, anche questo elemento è molto distintivo, poiché la MiTo nasce in un periodo dove la ricerca stilistica dei fanali delle automobili porta a forme sempre più complesse e geometricamente indefinite (motivo principale di questa tendenza stilistica è l'inizio dell'utilizzo del policarbonato al posto del classico vetro, questo permette non solo trasparenze maggiori, ma anche la possibilità di produrre forme più complesse). La tecnologia di illuminazione posteriore è a LED con al centro il gruppo frecce (anch'esso ripreso dalla 8C), mentre il fanale della retromarcia è posto sotto il paraurti posteriore (come sulla Fiat Grande Punto).

Alfa Romeo Mito Sia i gruppi ottici anteriori che posteriori sono caratterizzati da una cornice, che può avere trattamenti di rivestimento e colori di vario tipo (sostituibili a piacere, per sottolineare l'idea di personalizzazione della MiTo), che insieme alla mascherina anteriore molto grande sono forti elementi caratterizzanti la vettura stessa. Un'altra testimonianza della ricerca stilistica e strutturale decisamente orientata verso la sportività è la particolarità delle portiere di essere prive di montanti, lasciando il finestrino laterale libero, come in una cabriolet.


Caratteristiche tecniche
La vettura è dotata di 3 porte e 4 posti, la lunghezza è di 4,06 metri, l'altezza di 1,44 metri, la larghezza di 1,72 e il passo di 2,51 metri. Molta attenzione è stata data anche all'assetto, con sospensioni contrattive a controllo elettronico (MacPherson all'avantreno e ponte torcente al retrotreno) e il nuovo controllo di stabilità VDC che è di serie su tutta la gamma, oltre al nuovo dispositivo denominato Alfa DNA. È possibile immatricolare l'Alfa Romeo Mito sia per 4 che per 5 persone a discrezione del cliente.


Motorizzazioni

Alfa Romeo Mito

La vettura è dotata di due motorizzazioni benzina aspirate con distribuzione a 16V e due 1.4 sovralimentate, 2 turbodiesel della famiglia Multijet e un motore alimentato a gas dotato di turbocompressore. La motorizzazione Fire 1,4 litri 16V da 78 cavalli è stata creata tramite un blocco alla centralina; questo per andare incontro alle leggi per i neopatentati in vigore dal 2010 che inseriscono nuovi limiti di rapporto potenza-peso sulle autovetture conducibili.

Il 1.4 TB (Turbo Benzina) nella versione da 155 cavalli è lo stesso della Abarth Grande Punto e, come la sorella Abarth, dispone della funzione di overboost, grazie alla quale la coppia massima passa da 206 N·m a 230 N·m e scende da 5000 giri/min a 3000 giri/min. Da fine 2008 è disponibile in Italia anche la versione depotenziata a 120 cavalli che garantisce dei costi di esercizio leggermente minori rispetto alla 155 cavalli.

Alla fine del 2009 sono entrate in listino altre due nuove unità, fra le quali i nuovi motori benzina Multiair (prima auto del gruppo Fiat a montarli) 1.4 16V aspirato da 105 cavalli e turbocompresso da 135 cavalli in grado di ridurre del 10% le emissioni nocive e di circa il 10% i consumi, mentre la risposta a basso regime migliora dal 20 al 35% in più, mentre nel 2010 è prevista la sportiva Quadrifoglio Verde con il 1.4 turbo portato a 170 cavalli, quest'ultimo accoppiato ad un cambio robotizzato a doppia frizione (DDCT).

Vedi funzionamento motore multiair.

La gamma di propulsori alimentati a gasolio è composta dal compatto 1.3 JTDm 16V da 90 cavalli Euro 4 abbinato al filtro attivo antiparticolato e ad un cambio manuale a 6 rapporti ed è in grado di emettere 119 grammi di anidride carbonica al km. Accanto al 1.3 è stato affiancato il più grande 1.6 JTDm con 120 cavalli omologato Euro 5 grazie al filtro DPF di serie che garantisce prestazioni più sportive rispetto il 90 cavalli e costi di esercizio ridotti.

Nell'ottobre del 2009 l'Alfa Romeo ha posto in vendita la MiTo Turbo GPL equipaggiata con il motore 1.4 T-jet da 120 cavalli in grado di funzionare sia a benzina che a gas; la bombola del GPL di tipo toroidale è stata collocata nel pianale posteriore al posto della ruota di scorta. L'impianto realizzato in collaborazione con la Landi Renzo è stato omologato dall'Alfa Romeo in modo da ottenere il massimo dei contributi governativi in vigore durante il 2009 grazie alle emissioni contenute in 131 grammi al km di CO2. Le prestazioni dichiarate parlano di scatto da 0 a 100 km/h rilevato in 8,8 secondi e di velocità massima pari a 198 km/h.

Vedi articolo su Mito Gpl.

Modello Disponibilità Motore Cilindrata Potenza Coppia Massima Emissioni CO2
(g/Km)
0-100 km/h
(secondi)
Velocità max
(Km/h)
Consumo medio
(Km/l)
1.4 16V 78 dal debutto 4 cilindri in linea, Benzina 1.368 cm³ 58 kW (79 CV) 120 N·m @4.750 giri/min 138 12,3 165 16,9
1.4 Turbo 16V 120 da fine 2008 a settembre 2009 4 cilindri in linea, Benzina 1.368 cm³ 88 kW (120 CV) 206 N·m @1.750 giri/min 145 8,8 198 16,4
1.4 Turbo GPL 16V 120 da fine 2009 4 cilindri in linea, Benzina-GPL 1.368 cm³ 88 kW (120 CV) 206 N·m @1.750 giri/min 131 8,8 198 -
1.4 MultiAir Turbo 16V 135 da settembre 2009 4 cilindri in linea, Benzina 1.368 cm³ 99 kW (135 CV) 206 N·m @1.750 giri/min 129 8,4 207 17,8
1.4 Turbo 16V 155 dal debutto 4 cilindri in linea, Benzina 1.368 cm³ 114 kW (155 CV) 230 N·m @3.000 giri/min 153 8,0 215 15,4
1.3 JTDm 16V 90 da fine 2008 a novembre 2009 4 cilindri in linea, Diesel 1.248 cm³ 66 kW (90 CV) 200 N·m @2.000 giri/min 119 11,8 178 22,2
1.3 JTDm 16V 95 da novembre 2009 4 cilindri in linea, Diesel 1.248 cm³ 69 kW (95 CV) 200 N·m @2.000 giri/min 112 11,6 180 23,2
1.6 JTDm 16V 120 dal debutto 4 cilindri in linea, Diesel 1.598 cm³ 88 kW (120 CV) 320 N·m @1.750 giri/min 126 9,9 198 20,8


Alfa DNA
Alfa Romeo Mito Questo termine è utilizzato per identificare il comando, una levetta posta sul tunnel centrale, che è un'autentica novità per i modelli di questo segmento; fortemente ispirato al manettino montato sulle Ferrari permette di impostare 3 tipologie di taratura per freni, sterzo, cambio, motore e sospensioni, scegliendo fra sportivo (Dynamic), Normale (Normal) e da pioggia (All Weather: ogni tempo) che permette, anche in condizioni di aderenza precaria, una massima sicurezza di guida. Il nome è evidentemente ispirato appunto al codice genetico, come a sottolineare l'impronta sportiva della piccola vettura.


Strategie di mercato
Il Progetto Junior, o 955, ovvero l'Alfa MiTo, è stato rivoluzionario per la casa lombarda, non solo per le soluzioni tecnologiche e stilistiche ma soprattutto per il settore che la nuova piccola Alfa Romeo è andata ad occupare, infatti prima della produzione di questa automobile la casa non si era mai dedicata alle autovetture di segmento B; questo modello quindi è stato reso necessario dalle nuove richieste di mercato aperto dalla strategia adottata dalla concorrente BMW con la Mini; per questi motivi del Progetto Junior se ne iniziò a sentir parlare improvvisamente, scombussolando le aspettative e i tempi sulle future berline e ammiraglie attese dalla casa del biscione.

Il progetto, nato nel 2006, prese piede commercialmente nel 2007 con una serie di eventi molto particolari; la strategia pubblicitaria, come è stato fatto con la nuova Fiat Bravo, è stata totalmente affidata al web inizialmente con il blog progetto995.it; successivamente con un concorso online (chiamato Alfanaming), pubblicizzato nel mondo tramite riviste di automobilismo come: Quattroruote per l'Italia, Auto Motor und Sport per la Germania, Autopista per la Spagna, Automobile Magazine per la Francia, Top Gear per la Gran Bretagna e Car Graphic per il Giappone è stato possibile, previa registrazione, suggerire un nome per la nuova piccola Alfa Romeo, partecipando così ad un concorso che regalava al vincitore una Alfa Romeo Spider.

Il concorso Alfanaming ha partorito il nome Furiosa, vincitore della selezione; il nome però non è piaciuto ai vertici della casa milanese che lo ha scartato appena il concorso si è concluso.
Dopo la bocciatura del nome Furiosa il progetto955 ha continuato a chiamarsi Junior fino al comunicato ufficiale, divulgato da Quattroruote il 13 marzo 2008, del nuovo nome MiTo (inizialmente con un punto a separare le due sigle di provincia, Mi.To, poi eliminato dal marketing di Alfa Romeo con la scelta del logo definitivo).

Con questo nome oltre a giocare al doppio significato della parola Mito si è voluto rendere omaggio all'Asse Milano-Torino da quale è nato questo nuovo progetto, dove Milano rappresenta l'Alfa Romeo e Torino rappresenta la produzione del Lingotto. Nei paesi francofoni il nome "Mito" fa assonanza con la parola "mytho" sinonimo di "mythomane".
L'Alfa Junior era attesa per il salone dell'automobile di Ginevra 2008, al quale non si presentò, svelandosi al pubblico solamente tramite il web il giorno 14 marzo 2008 direttamente col nome MiTo, mentre per quanto riguarda la sua presentazione dal vivo è stata scelta la data del 18 marzo con l'esposizione di alcuni esemplari di pre-produzione presso i concessionari Alfa Romeo di Balocco. La sua presentazione ufficiale alla stampa è avvenuta invece nel mese di Giugno 2008, mentre per la commercializzazione venne scelto il mese di Luglio.


Mito GTA

Alfa Romeo Mito

Al salone internazionale dell'auto di Ginevra del 2009, l'Alfa Romeo ha presentato un concept della futura versione GTA (Gran Turismo Allegerita). Si tratta di una vettura pensata per le competizioni, omologata per due persone, il cui spazio posteriore è stato svuotato allo scopo di alleggerire il veicolo. Dotata di sedili racing e di un sottoscocca carenato, la "MiTo GTA" è mossa da un propulsore quadricilindrico in linea di 1.742 cc a iniezione diretta e doppio variatore di fase continuo, per il quale viene dichiarata una potenza di 240 cavalli. L'assetto sportivo della vettura è stato rivisto mediante l'abbassamento di 20 mm del baricentro, l'adozione di sospensioni attive con bracci in alluminio e sistema Sky-Hook, oltre all'inserimento di vari elementi aerodinamici in fibra di carbonio.

Le novità stilistiche sono molteplici, sia negli interni che negli esterni. Il frontale è fortemente caratterizzato dall'ampia presa d'aria inferiore, tagliata dallo scudetto, il quale, a differenza della versione di serie, ha un disegno molto più appuntito interamente incorniciato da un profilo cromato e non ingloba il logo della casa produttrice che invece è posto sul cofano. La vettura viene presentata insieme ad una pietra miliare dell'automobilismo sportivo, una Giulia GTA 1.300 Junior; proprio dalla famiglia "Giulia" (in particolare dalla Giulia Tubolare Zagato) e dalle altre Alfa del passato vengono presi anche alcuni particolari stilistici ed aerodinamici, come l'alettone frontale ai piedi del parabrezza dal lato del guidatore.

Il modello presentato al salone era dotato di cerchi in lega da 19" con un inedito disegno di impronta sportiva. La fiancata presenta un profilo molto fedele al modello originale, mantenendo quindi i grandi passaruota bombati, accentuati dalle minigonne; il frontale è caratterizzato invece da un inedito foro anteriore per l'aria, ispirato a quello della 8C. Nel posteriore sono ben visibili gli scarichi inglobati nell'estrattore dell'aria, che, a differenza della MiTo di serie, sono accoppiati al centro e quindi facente parte del paraurti. Il silenziatore degli scarichi e la posizione dello stesso sono stati modificati al fine di non andare a intaccare la funzione dell'estrattore.

La concept car presentata al salone era di colore bianco perlaceo con particolari (cornice fari e specchietti) nero opaco, come il tettuccio. Gli interni sono determinati da un ambiente in linea con la sportività della vettura. Il volante è inedito a 3 razze, prevalgono profili determinati da linee in forte contrasto cromatico con l'abitacolo. L'eleganza mescolata alla sportività che caratterizza la vettura di serie viene abbandonata e viene adottata un'espressione puramente sportiva, pur mantenendo lo stesso disegno, i materiali e soprattutto i particolari differiscono notevolmente. I colori che caratterizzano l'abitacolo sono il grigio chiaro e il rosso, distribuiti con linee dinamiche e sottili su una plancia grigio scuro con inserti in tessuto grigi, le bocchette dell'aria, i sedili e altri particolari della plancia, dei comandi e del cruscotto sono stati completamente ridisegnati. Il concept, in occasione della manifestazione al My Special Car Show di Rimini, vince il premio "Auto Europa Tuner 2009".


Alfa Romeo MiTo con cambio TCT a doppia frizione

Mito TCT

Appartenente alla famiglia C635 - 6 rapporti per 350Nm di coppia massima supportata - introdotta (in versione manuale) dalla MiTo Quadrifoglio Verde, il cambio TCT è composto da due corpi separati e disposti in parallelo equipaggiati con altrettanti frizioni.
Questo meccanismo permette di mantenere sempre una marcia “in canna” sia in fase di accelerazione che di frenata, ed il cambio di rapporto viene effettuato tramite un graduale scambio fra le frizioni corrispondenti.
Benefici? Maggior comfort di guida, continuità nell’erogazione della coppia, riduzione dei consumi pari al 10% - anche per merito del sistema Start&Stop - rispetto ad un cambio automatico tradizionale. L’Alfa Romeo TCT può essere utilizzato tramite levette al volante offerte come optional.

Il Biscione tiene inoltre a precisare che il cambio può interagire con il selettore DNA, lo sterzo, i comandi di freno e acceleratore, il sistema Start&Stop, l’ABS, il motore e l’inclinometro (rilevatore di pendenza per innesto Hill Holder e disinnesto Start&Stop alla sua attivazione). Da rimarcare il peso di 81 chili, più che ottimo se confrontato con i DSG Volkswagen: il sei rapporti in bagno d’olio (coppia massima 350Nm) pesa 99.5 chili, mentre il sette innesti a secco (coppia massima 250Nm) pesa 71.7 chili. L’Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir con trasmissione TCT entra in listino a partire dalla primavera del 2010.


Filmati
1- http://www.nuvolari.tv - Mauro Coppini ci guida alla scoperta della compatta di casa Alfa Romeo



2- Lo spot pubblicitario



3- Alfa Mito GTA



4- Balocco blogger day 24/10/2009, Alfa Mito GPL sul tracciato "Misto Alfa"



5- Balocco blogger day 24/10/2009, Alfa Mito QV 170 cv sul tracciato "Misto Alfa"

   

































            

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