L'ALFA 24 HP è la prima autovettura realizzata dalla casa del portello, prodotta dal 1910 al 1920.
La G1 può essere considerata a pieno titolo la prima “Alfa Romeo”; infatti, prodotta tra il 1921 ed il 1922, è stata la prima automobile che alloggiava nel cofano il nuovo marchio, raffigurante la croce viscontea e il biscione simbolo della città di Milano. La modifica del logo si rese necessaria quando, nel 1918, con l’acquisto della fabbrica da parte dell’Ing. Nicola Romeo, la denominazione aziendale fu cambiata in Alfa Romeo.
Fu il primo modello torpedo della Casa. Fu costruira in 124 esemplari dal 1921 al 1922, anno in cui fu sostituita dalla Alfa Romeo RM. Costava quasi il triplo di una "Ford Modello T", ma puntava su una elevata qualità e su prestazioni notevoli per l'epoca.
Fu prodotta dal 1922 al 1927 e prese il posto delle vetture sportive costruite fino ad allora sulla meccanica della 24HP. Fu la macchina di Enzo Ferrari, e la prima a fregiarsi del quadrifoglio verde su fondo bianco come portafortuna. Compresi i modelli sportivi ne furono costruire 2.640.
Fu la sorella minore della più blasonata RL. Motore a quattro cilindri andava a sostituire la 20-30HP, anche se all'inizio fu usata anche per delle competizioni sportive. Ne furono prodotti circa 500 esemplari, compresi alcuni in versione semicingolata, su licenza della Citroen, dei quali ne è però sopravvissuto un solo esemplare.
Con 6C si intendono una serie di modelli di automobile tutti caratterizzati da una motorizzazione a 6 cilindri che nelle varie versioni ed evoluzioni furono prodotti negli stabilimenti della casa milanese dal 1927 al 1950.
Per contrastare lo strapotere di Mercedes e Auto Union, Enzo Ferrari fece modificare il telaio della "P3" e lo dotò di due motori, uno davanti e l'altro nella coda. Il risultato fu un mostro di potenza, velocissimo ma inguidabile. Sarebbe stato un fallimento, se non fosse stato per Nuvolari che conquistò il primato mondiale di velocità sulla Firenze-Mare, superando i 323 km/h.
Come si addice ad una grande protagonista, l’Alfetta, la mitica Alfa Romeo “158/159”, uscì di scena quando ancora il pubblico batteva le mani. Gli anni più gloriosi della Casa del Biscione nello sport, sono legati proprio alle prime due edizioni del campionato del mondo di F1, quando, per due anni di seguito, Nino Farina prima e Juan Manuel Fangio poi, svettarono nei mondiali '50 e '51.
Da Automobilismo d'Epoca di maggio 2006 Realizzata seguendo l’istinto, con un occhio attento all’aerodinamica e un altro all’impiego della minor quantità possibile di metallo e vetro per risparmiare peso, la carrozzeria della 1900 di Galluzzi trovò come problema principale le dimensioni del motore, che le lamiere dovettero avvolgere assumendo una forma che ricordava quella delle carenature dei motori degli aerei da caccia della guerra da poco terminata.
La berlina è nata nel 1955. Due anni dopo l'affiancò una “pepatissima” TI (turismo Internazionale), che toccava anche i 160 km/h. Ed è proprio lei l’auto del miracolo che risollevò le sorti dell’Alfa Romeo: da sola costituisce la metà delle vendite complessive di quei tempi. In totale furono costruite quasi 180.000 Giulietta, tutte con una vocazione sportiva spiccatissima, confermata dai successi agonistici conseguiti nelle varie Mille Miglia, Targa Florio e Tour de France.
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