Evoluzione della precedente Giulia Tubolare Zagato (TZ), più bassa e potente, nasce nel 1965 nel 1966 è già dominatrice della categoria 1600 c.c..
Negli anni Settanta, le berline dell'Alfa Romeo erano tra le auto più veloci e maneggevoli. L'ideale per chi, in Italia e all'estero, si aspettava dalla sua macchina sicurezza e piacere di guida, a costo di chiudere un occhio (a volte anche due) sulle finiture. In pochi anni, le "1750" e le "2000" sono però scomparse dalla circolazione, messe fuori gioco dalla ruggine e da uno sfruttamento a volte esasperato. Il risultato è che questi modelli, molto diffusi ai loro tempi, oggi sono relativamente rari.
Nata come prototipo per l'Expo canadese del 1967, la coupé disegnata da Marcello Gandini per la Bertone diventa una splendida sportiva di serie solo nel '70. Una gestazione troppo lunga, che nuoce al suo successo commerciale.
Parlare di auto anni settanta senza parlare dell'Alfetta è come parlare di Leonardo da Vinci senza citare la Gioconda. Perdonatemi l'irriverente paragone e la palese esagerazione, ma anche in questo caso siamo davanti ad un mito che imporrebbe di togliersi il cappello (come si dice facesse Henry Ford quando passava una Alfa).
La GTV6 2,5 è il punto d’arrivo di un progetto nato con l’Alfetta Gt del 1974 ed evoluto fino ad avere sotto il cofano un motore capace di sfruttare in modo completo le grandi potenzialità del telaio. Ad orientare i vertici della Casa verso l’aumento di cilindrata fu, nel 1979, l’arrivo dell’Alfa 6, dalla quale la GTV6 mutuò il motore con la variante dell’alimentazione ad iniezione elettronica anziché a carburatori.
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