Finalmente in Alfa Romeo potrebbero tornare dei modelli a trazione posteriore per la gioia di tutti gli Alfisti nostalgici. Si parla di piattaforme a trazione posteriore in abbinamento a motori con basamenti in alluminio e disposti longitudinalmente. Se le voci saranno confermate, dopo la mitiche 8C e 4C, anche le berline alto di gamma potrebbero adottare questa soluzione. Un ritorno al passato? Forse sì, almeno dal punto di vista della filosofia alfistica. Credo che in molti saranno felici di questa scelta.
Migliore delle attese l'utile della gestione ordinaria del terzo trimestre: 951 milioni di euro contro gli 851 milioni di un anno fa. Il gruppo torinese ha però visto crollare il mercato europeo e aumentare l'indebitamento netto industriale a 6,7 miliardi dai 5,4 di giugno. Tagliate le stime di produzione. Il Lingotto decide di puntare sui marchi premium e riportare in parità i conti europei nel 2015-2016. Lancia verso la chiusura. Crolla il titolo in Borsa.
Ormai da diversi anni all'interno di FGA le sinergie tra i vari marchi sono diventate sempre più strette e vincolanti, uccidendo di fatto la personalità dei singoli brand. Ma come viene affrontato il problema sinergie in quello che aspira a diventare il produttore di automobili numero uno al mondo?
A Sergio Marchionne la carica di Presidente della Chrysler. Dopo l'acquisizione del 53,5% dell'azienda statunitense, la Fiat esercita un controllo sempre più stretto sulla sua partner americana. Oltre a Marchionne, nel cda altri due uomini Fiat a rafforzare la leadership dell'industria italiana.
Ancora un cambio di rotta nelle strategie industriali della Fiat. Il nuovo SUV Chrysler che doveva nelle intenzioni essere costruito in Italia, non si muoverà dagli Stati Uniti.
La Fiat al 58,5% di Chrysler entro la fine dell'anno. Sergio Marchionne si prepara ad una ristrutturazione del management della casa produttrice americana. I sindacati americani gli permetteranno di impiantare la "cura Marchionne" anche da loro? Saranno così distratti come lo sono stati i nostri? Inoltre, finita la lotta finanziaria per il controllo di Chrysler, quando potremo vedere nuove macchine, e non la solita minestrina riscaldata?
Alla fine lo ha ammesso perfino lui, Sergio Marchionne. “Gli accordi su Chrysler risalgono al 2009 e non vedo perché dovremmo pagare un premio per qualcosa che abbiamo contribuito in modo determinante a rilanciare”, ha detto ieri il gran capo di Fiat rispondendo alle domande degli analisti. Traduzione: quel 16 per cento di Chrysler comprato per soli 875 milioni di euro (1,27 miliardi di dollari) è davvero un affarone, ma due anni fa nessuno avrebbe pensato che il gruppo americano si sarebbe ripreso dal disastro tanto in fretta.
Sergio Marchionne “suona la carica” all’assembla degli azionisti Fiat: gli obiettivi sono il raggiungimento di un fatturato di 64 miliardi di euro nel 2014 (il doppio di quello del 2010), l’ascesa al 51% in Chrysler ed il rilancio di Alfa Romeo che continuerà ad avere un cuore italiano. “Confermiamo tutti gli obiettivi per Fiat, che segnerà un forte crescita del business accompagnata da una robusta redditività. Il fatturato - continua Marchionne - potrebbe arrivare a 100 miliardi con Chrysler.
Secondo alcune indiscrezioni riportate dalla Süddeutsche Zeitung, il marchio di Arese diventerà presto parte di Volkswagen. La Daimler invece si prepara a mettere le mani sui mezzi pesanti della Fiat
Ci siamo? Secondo indiscrezioni sembra che sia proprio la famiglia Agnelli, o quel che ne resta, la più convinta sostenitrice della cessione del brand Alfa Romeo alla VolksWagen. E sembra che il passaggio avverrà prima di quanto si pensi!
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