Al Salone di Parigi, il gruppo Stellantis ha concentrato tutte le risorse e le attenzioni su brand come DS, Jeep e Peugeot, ma anche un altro, grande marchio si è ritagliato il suo piccolo spicchio di notorietà. Si tratta dell’Alfa Romeo, oggetto di grandi elogi da parte dell’amministratore delegato del costruttore euro- americano, Carlos Tavares. "Sono molto, molto contento di quanto fatto finora. L’Alfa sta andando molto bene", ha spiegato il dirigente portoghese durante una tavola rotonda al Salone di Parigi, esprimendo così il proprio apprezzamento per le strategie di rilancio affidate a Jean- Philippe Imparato.
Nel giorno dei festeggiamenti per i 111 anni di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, ceo del marchio del gruppo Stellantis da gennaio scorso, celebra il passato e pensa al futuro. “Questo luogo è un tempio pieno di storia e opere d’arte, saranno le nostre radici per il domani”, dice Imparato dal palco del Museo Alfa Romeo di Arese, luogo simbolo del brand con una collezione di più di 70 vetture esposte e altre 200 nascoste nei garage.
Il giorno dopo l'attacco dell'ad della casa torinese sul "bagno di sangue" delle tariffe Volkswagen, il portavoce del marchio tedesco definisce ''inqualificabile'' l'intervento del Lingotto e chiede le dimissioni del numero uno di Fiat dall'Acea, l'associazione delle case automobilistiche europee.
Insorgono gli operai Fiat contro il piano annunciato da Marchionne: “I piani di conversione sono calci nel sedere agli operai” ha tuonato uno dei tanti dipendenti Fiat che si sono riuniti dinanzi a Palazzo Montecitorio per manifestare contro il piano studiato dai vertici Fiat.
"Pomigliano così com’è oggi non regge”. Lo ha detto senza troppi peli sulla lingua Sergio Marchionne, nell’ambito dell’incontro di oggi a Roma tra Fiat e il Governo, in cui il manager sta toccando tutti gli aspetti cruciali dei piani futuri della casa torinese.
Si chiede all'azienda una risposta su 92 contratti a termine in scadenza Nello stabilimento si lavora da gennaio solo per otto giorni al mese. Per il resto c'è la cassa integrazione. Tra fabbrica e indotto, lavorano 15.000 persone.
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